Programma 2023

Com'è possibile ricostruire nel dettaglio la morte di una persona, avvenuta oltre 5.000 anni fa, come nel caso di Ötzi, l'Uomo venuto dal ghiaccio? Dov'è ci si può fare un'idea di ciò che è avvenuto in Alto Adige nel XX secolo? E cosa sappiamo della cultura della popolazione ladina?
Anche nel 2023 i Musei provinciali - quelli di proprietà della Provincia Autonoma di Bolzano - organizzano mostre e manifestazioni, che ruotano attorno a questi e molti altri temi. Tutte le informazioni sul programma nel menù a tendina qui sotto.
Al Museo Archeologico dell’Alto Adige è possibile ammirare, sui primi tre piani, i ritrovamenti originali dell’Uomo venuto dal ghiaccio – detto anche Ötzi – e la sua storia: dalle reazioni dei media alla scoperta, alla ricerca scientifica sulla mummia dei ghiacci vecchia di 5.000 anni ma straordinariamente ben conservata e sul suo corredo, fino a curiosità, interviste e postazioni interattive. Pezzo forte è la ricostruzione dell’Uomo venuto dal ghiaccio come doveva essere da vivo. L’ultimo piano del museo ospita invece delle mostre temporanee dedicate a temi archeologici.
Il museo si può visitare anche virtualmente tramite due app con audioguida, una per un pubblico adulto (Android e iOS, costo: 1,99 Euro) ed una gratuita per bambine e bambini (Android e iOS) . Entrambi i programmi regalano un viaggio nell'era di Ötzi.
Un tempo residenza estiva dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio nota come Sissi, Castel Trauttmansdorff oggi ospita il Touriseum, il Museo provinciale del Turismo, il primo in tutto l’arco alpino specializzato nella storia del turismo. Il Touriseum, circondato dallo spettacolare orto botanico di Castel Trauttmansdorff, offre un emozionante viaggio nel tempo alla scoperta dei 200 anni di tradizione turistica del Tirolo, attraverso un percorso arricchito di pannelli illustrati. Il visitatore, proiettato nel passato, rivive l’atmosfera del tempo sia dal punto di vista dei villeggianti sia da quello della popolazione locale.
Viaggi virtuali
Il Touriseum offre anche un viaggio virtuale nel tempo alla scoperta dei 200 anni di tradizione turistica del Tirolo. Chi lo intraprende, scopre come un territorio, attraversato secoli fa a piedi, con la diligenza o la diligenza espresso da mercanti, pellegrini e artisti, oggi sia diventato una moderna destinazione turistica. E possono essere esplorate tramite il web anche la storia del castello con le sue stanze storiche nonchè la mostra „Sie wünschen? Desidera?“.
Sul canale YouTube del museo inoltre è possibile vedere video sul museo e sui temi, da esso trattati.
Mostra permanente "Storia del turismo"
Il turismo è più di un cielo azzurro e di un bel paesaggio. E' una combinazione di innumerevoli fattori. Alcuni è possibile reinventarli in ogni tempo e in molti luoghi. Altri invece sono il risultato di una lunga storia.
Il Touriseum è un luogo affascinante, sorprendente e pieno di ironia. Il cuore del museo è il percorso espositivo allestito in 20 sale che diventano la scenografia di un divertente viaggio attraverso due secoli di storia del turismo alpino, con un seducente mix di levità e approfondimento, divertimento e sguardo al passato. In più, il museo propone momenti di svago col "gioco dell'Alto Adige", interessanti testimonianze nelle interviste sul turismo e un momento di riposo nella sala relax.
Mostra permanente "Storia del castello"
Vale la pena fare il giro delle stanze storiche di Castel Trauttmansdorff, dal nucleo medievale con la cripta alla sala in stile neo-rococò. Attraverso le varie sfaccettature storico-artistiche ripercorrerete le vicissitudini del castello, in cui ciascuno dei proprietari ha lasciato la sua individualissima impronta.
Un romantico trasognato alla ricerca delle sue radici, un’imperatrice che non ne poteva più di stare a casa, la sua figlia cagionevole di salute, un imperatore alla ricerca della sua imperatrice, un guerriero al servizio degli Asburgo, un barone tedesco innamorato pazzo di Merano, veterani di guerra impiegati come contadini: hanno tutti alloggiato, per breve o lungo tempo, a Castel Trauttmansdorff, segnando così il corso della sua storia fino a oggi. La nuova mostra permanente nelle stanze storiche del castello dedica a ognuno dei suoi illustri inquilini un luminoso monumento.
l museo provinciale miniere con le sue quattro sedi - Monteneve, Ridanna, Predoi e Cadipietra - propone tanti aspetti diversi, ad esempio, trenini che portano nel cuore della montagna, cunicoli e gallerie scavati nel Medioevo, assordanti frantoi a ganasce, chilometri di rotaie per il traino con i cavalli, ripidissimi piani inclinati di frenatura, enormi discariche, sentieri didattici attraverso le aree minerarie, case delle maestranze, l’insediamento permanente più alto d’Europa e addirittura una galleria climatica. Un mondo affascinante tutto da scoprire nel sottosuolo, là dove le montagne custodiscono i loro più tesori più preziosi.
Il museo offre anche un tour virtuale con l'applicazione "Hearonymus", che permette di fare un tuffo nella miniera di Predoi: 14 stazioni audio, immagini, racconti ed un breve filmato spiegano perché quello dei minatori è considerato uno dei lavori più duri al mondo. Il tour può essere scaricato gratuitamente e con pochi clic da ogni cellulare ed è disponibile in lingua italiana, tedesca, inglese ed olandese tramite il sito del museo.
Alcuni video sul museo e sulla sua attività si trovano inoltre sul suo canale YouTube.
SEDE DI MONTENEVE
Uomo vs. montagna
A Monteneve, i minatori hanno estratto minerali per secoli. All’inizio con l’ausilio di punta e mazzetta e, successivamente, di macchinari pesanti. Il villaggio dei minatori di San Martino è arrivato a contare anche fino a 1000 persone, che vivevano completamente isolati in alta montagna. Questo insediamento permanente, il più alto d’Europa, è stato abitato fino agli anni 60 del XX secolo. Oggi la montagna risulta percorsa da ben 150 chilometri di gallerie, mentre in superficie l’attività mineraria ha modificato e plasmato per sempre la conformazione del paesaggio.
Cenni storici
L’insediamento permanente più alto d’EuropaLa prima notizia storica in merito all’attività mineraria a Monteneve compare solo a margine. Nel 1237, un notaio di Bolzano annota infatti su di un atto di compravendita, che alcune spade sono state pagate con “argento di buona qualità proveniente da Monteneve”. Verso il 1500, l’estrazione mineraria del Tirolo raggiunge il suo massimo sviluppo: all’epoca, nelle miniere di Monteneve circa 1000 minatori avrebbero infatti lavorato alla ricerca di galena argentifera in ben 70 gallerie.Il minerale vero e proprio, la blenda, potrà tuttavia venire estratto e sfruttato solamente a partire dal XIX secolo. Così, dal 1870 il villaggio dei minatori di San Martino diventerà un ragguardevole insediamento con edifici amministrativi, residenziali e funzionali, una locanda, una chiesa e addirittura un ospedale con annesso obitorio. Ci saranno anche una scuola elementare, una banda musicale, un’associazione teatrale e una compagnia di Schützen.A 2.355 m di quota l’inverno e il freddo durano però nove mesi all‘anno. Approvvigionare l’insediamento è quindi costoso e problematico, e in questa comunità isolata dal resto del mondo il livello di conflittualità è molto elevato. Così, durante l’ultima fase di sfruttamento del 1962, la ditta concessionaria AMMI decide di continuare l’estrazione trasferendo i dipendenti con le loro famiglie dal paese ad alta quota di Monteneve a Masseria, in Val Ridanna. Il progetto viene realizzato nel giugno del 1967. Da allora, e fino alla definitiva chiusura della miniera nel 1985, il vecchio paese dei minatori rimarrà così esposto all’abbandono e subirà ripetuti saccheggi.
Esposizione a Monteneve
Il distretto minerario di MonteneveIn un ex edificio funzionale, la „nuova forgia“ accanto al rifugio, è stata allestita una sala che accoglie una mostra permanente sulla storia del distretto minerario di Monteneve ed espone utensili quotidiani degli abitanti del paese, documenti fotografici e attrezzi di lavoro dei minatori.Un modellino del distretto riproduce gli edifici che qui sorgevano un tempo.Da metà giugno a metà ottobre, l’esposizione permanente è sempre aperta tutto il giorno. Ingresso libero.
San Martino, il paese dei minatori
Raggiunto l’altopiano di Monteneve, a 2.355 m di quota, ci si trova già all’interno dell’ex paese dei minatori, dove rimangono alcuni edifici abitativi e funzionali di quello che un tempo era l’insediamento permanente più alto d’Europa. Una volta chiusa la miniera, le attrezzature dell’ultima fase di sfruttamento nel XX secolo sono rimaste semplicemente in loco.Tutto il distretto minerario è costellato da imbocchi di gallerie ormai crollati e da cumuli di detriti e può essere percorso lungo i sentieri didattici. Senza dubbio un luogo di grande forza evocativa.
Scoprire il distretto minerario
Escursione di un'intera giornata con guida partendo dal parcheggio "Ponte di Monteneve" sulla strada di Passo del Rombo. Partenza: ore 9.15. Salita attraverso la conca di Seemoos fino al villaggio dei minatori di San Martino Monteneve, visita al locale espositivo. Pausa pranzo. Visita guidata al distretto minerario e al villaggio dei minatori. Ritorno al parcheggio "Ponte di Monteneve"
Prenotazione obbligatoria entro le ore 16 del giorno precedente: monteneve@museiprovinciali.it, tel +39 348 3100443 (Franz Kofler)
Avventura Monteneve
Escursione di un'intera giornata con guida dal parcheggio "Ponte di Monteneve" sulla strada di Passo del Rombo. Partenza: ore 8.30. Salita attraverso la conca di Seemoos fino al villaggio dei minatori di San Martino di Monteneve, vista al locale espositivo. Pausa pranzo. Salita alla Forcella di Monteneve, discesa alla galleria Poschhaus, percorso di 3,5 km nella montagna con il trenino della miniera, quindi 2,5 km a piedi attraverso il pozzo 4 lungo la galleria "Karl". Ritorno al parcheggio "Ponte di Monteneve", arrivo verso le 18.30 ca. Dislivello 1100 m!
Ogni persona riceverà stivali, mantella, casco e lampada frontale per percorrere le gallerie.
Numero minimo partecipanti: 8 persone
Prenotazione obbligatoria entro le ore 16 del giorno precedente: monteneve@museiprovinciali.it, tel. +39 348 3100443 (Franz Kofler)
Informazioni utili
Partenza dalla Val Passiria: con l’automobile da Merano lungo la SS44 per Moso in Passiria, da qui si prosegue sulla SS44bis per 9,3 km in direzione Passo del Rombo fino al ponte di Monteneve. Parcheggio circa 200 m prima del ponte. Dal ponte di Monteneve si segue il sentiero 31 fino a Seemoos e si prosegue lungo il sentiero n.29 fino al vecchio villaggio dei minatori di San Martino. Altitudine 690 m. Durata del percorso: ca. 2 h.
Partenza da Ridanna/Masseria: dal Museo Provinciale delle Miniere percorrendo la strada carrozzabile (ca. 7 km) oppure il sentiero didattico della miniera fino ai ruderi di casa Poschhaus. Da qui si prosegue lungo il sentiero didattico segnato fino alla Forcella di Monteneve. Segue la discesa al villaggio dei minatori di San Martino con il Rifugio Monteneve. Da luglio a metà ottobre è possibile spostarsi da Masseria a casa Poschhaus con uno shuttlebus (risparmiando circa 2 ore). Per prenotazioni: tel. +39 0472 656364. Salita: dislivello 1.300 m, discesa: dislivello 350 m; durata percorso a piedi: ca. 4h
Accessibilità: La sede di Monteneve si trova a 2.355 m di quota e si raggiunge solamente a piedi.
Rifugio Monteneve. Tel.: +39 0473 932900; Corvara 42/43; I-39013 Mooso Val Passiria
SEDE DI RIDANNA
Impianto industriale in alta montagna
Un monumento della rivoluzione industriale
La sede di Ridanna è una testimonianza veramente unica del periodo della rivoluzione industriale. 150 anni fa qui fu realizzato un impianto di arricchimento del minerale, fra i più moderne per l'epoca. Potenti macchinari frantumano e macinano finemente la roccia, mentre grandi bacini di flottazione separano il minerale facendo salire il metallo in superficie. All'aperto è ancora possibile vedere l'impianto di trasporto su rotaia che, per il suo genere, è il più grande del mondo con piani inclinati impressionanti e binari per il traino con i cavalli che collegano il distretto minerario in alta montagna. La galleria Poschhaus attraversa la montagna per 6 km e sbocca in Val Passiria.
ore 10, 11.30, 13.30 e 15.15
Ridanna compact
Percorso dedicato a chi si accosta per la prima volta al mondo delle miniere
A Masseria è possibile assistere all'intero processo di produzione, attraverso la messa in funzione dell'impianto di arricchimento del minerale, ancora in perfetto stato originario.
La visita inizia nella galleria didattica, dove vengono spiegati i diversi metodi di estrazione del minerale, che si sono succeduti nel corso dei secoli, dall'impiego della punta e della mazzetta fino all'uso della dinamite. All'aperto ci si può rendere conto di quali e quante sfide dovevano affrontare giornalmente i minatori per trasportare il minerale in zone così impervie, osservando quello che resta degli impianti di trasporto. Questa visita è un viaggio attraverso gli anni della rivoluzione industriale.
Prenotazione necessaria.
Si raccomanda abbigliamento caldo (temperatura in galleria 8°C).
La visita guidata non incontra barriere architettoniche.
Durata: 1h30m
sabato e domenica, ore 13.30
Miniera Junior
Percorso interattivo pensato per famiglie con bambine/i e per scolaresche
A caccia di minerali in galleria, nella discarica del materiale e nello stagno, muniti di punta e mazzetta, zappa, pala e setaccio. Ideale anche come ambientazione per le feste di compleanno.
In questo workshop, le nostre guide svelano quali tesori celano le viscere della montagna, come li si estrae e utilizza. È prevista una visita nella galleria didattica, bardati con l’autentica attrezzatura dei minatori e non senza un pizzico di avventura. In un tratto di galleria adeguatamente predisposto si può sperimentare in prima persona un turno di lavoro dei minatori.
Prenotazione necessaria.
La visita guidata è accessibile a persone in carrozzina.
Si raccomanda abbigliamento caldo e un paio di calzini di ricambio per le/i più piccole/i.
Durata: 2h30m
Esposizioni a Ridanna
La vita dei minatori
L’esposizione permanente presso la sede di Ridanna approfondisce vari aspetti della tradizione mineraria locale. Oggetti personali e foto private dei minatori e delle loro famiglie raccontano la vita di questi lavoratori nel XIX e XX secolo. A partire dagli anni 20 del secolo scorso, arrivando sulle Alpi, molti di questi immigrati provenienti dall’Italia centrale, si trovarono ad affrontare una realtà per loro assolutamente sconosciuta. Gli alloggi nel fondovalle diedero vita ad un quartiere, dove era possibile continuare a coltivare le proprie tradizioni. Molti di loro ritornarono successivamente ai loro luoghi di origine, mentre alcuni rimasero in questa valle.
Al piano superiore dello stesso stabile vi è una mostra dedicata alle misurazioni in miniera, che spiega i diversi metodi con cui si prendevano le misurazioni necessarie alla escavazione di gallerie ed allo sfruttamento delle aree minerarie.
Un'altra sala è invece riservata a monete e minerali per rendere nota la grande varietà di questi nella zona.
SEDE DI CADIPIETRA
Mostra permanente
La mostra nel "granaio" propone un excursus nella storia dell'attività mineraria della Valle Aurina e pone l'attenzione sulle vicende delle persone che lavoravano nella miniera o per la miniera. Pezzo forte della mostra sono gli oggetti originali provenienti della collezione della famiglia von Enzenberg, imprenditori minerari proprio in Valle Aurina.
La mostra è accessibile a tutti e non ha barriere architettoniche.
martedì e sabato, ore 11
Bòninpònt a Cadipietra!
Escursione nel centro storico del paese
Il tour inizia nel "granaio" di Cadipietra, l'ex magazzino della società mineraria. In seguito le nostre guide vi condurranno attraverso il centro storico di Cadipietra, unico in Alto Adige nel suo genere, e deve le sue origini all'attività mineraria. Gli imponenti edifici dal caratteristico colore rosso, tra cui la casa del fattore, la tenuta Gassegg e la chiesa di Maria Loreto, nonché le fonderie, sono spiegati in dettaglio. Una passeggiata attraverso la storia secolare del commercio della Valle Aurina.
Prenotazione necessaria a causa del numero limitato di partecipanti.
Durata: 1h
giovedì, ore 14
Terra cotta
Programma per bambine e bambini
Le bambine e i bambini creano figurine e vasetti in creta e li fanno cuocere poi nel forno a fossa realizzato da loro stessi.
Prenotazione entro martedì.
I materiali sono forniti dal museo.
Durata: 2h
SEDE DI PREDOI
La miniera di rame
La miniera di Predoi ha conosciuto il suo periodo di massimo sviluppo 600 anni fa, quando il rame qui estratto era già particolarmente ambito per la sua straordinaria malleabilità. Le gallerie, scavate allora a mano nella roccia utilizzando utensili molto semplici, si possono definire veri e propri capolavori di abilità mineraria. Nel XX secolo, Predoi era ancora al terzo posto in Italia per importanza nell’estrazione del rame.
ore 10, 11.20, 13.20, 15
Avventura in galleria
Un’esperienza adatta a tutti
Con il trenino della miniera ci si addentra per un chilometro nella galleria Sant’Ignazio e si prosegue poi a piedi nella galleria didattica. Il tragitto con il trenino dura circa dieci minuti. La visita guidata nelle viscere della montagna si snoda per 360 m e corre su due livelli. Dopo circa 75 minuti si ritorna alla stazione in superficie.
Prenotazione necessaria.
Si raccomanda abbigliamento caldo e scarpe chiuse (temperatura in galleria 8°C). Casco e impermeabile vengono messi a disposizione dal museo.
La visita è sconsigliata alle persone affette da disturbi cardiocircolatori e/o da claustrofobia.
Durata: 1h15m
Miniera Junior
Un percorso interattivo pensato per famiglie con bambine e bambini e scholaresche
Si entra nella galleria Sant’Ignazio con il trenino della miniera e quindi si visita la galleria didattica. Dopo il ritorno all’aperto si sale leggermente a piedi fino al frantoio meccanico e alla galleria San Nicolò, dove andremo a caccia di tesori.
Su prenotazione.
Adatto per scolaresche della scuola primaria e per feste di compleanno di bambine e bambini dai cinque ai dieci anni.
Si raccomandano abbigliamento caldo e scarpe robuste (temperatura all’interno della galleria +8°). Caschi di protezione, mantelline e utensili vengono messi a disposizione dal museo.
Durata: 2h30m
Sul canale YouTube del museo, inoltre, sono visibili le seguenti conferenze:
Il paesaggio minerario in Valle Aurina
Quando iniziò l'estrazione mineraria in Valle Aurina? Quali materie prime si estraevano e dove? E chi erano le persone, che cercavano i tesori della terra?
Sono moltissime le gallerie dimenticate che attraversano le montagne della Valle Aurina e tanti imbocchi sono ormai sepolti dalla vegetazione dei boschi o per crolli nel corso dei secoli. Il progetto di ricerca "Paesaggio Minerario Valle Aurina" si è posto l'obiettivo di seguirne le tracce. La scienziata Kathrin Geier presenta i risultati delle sue ricerche nella conferenza online in lingua tedesca “Bergbaulandschaft Tauferer Ahrntal. Die Schriftquellen”.
Scavare chilometri e chilometri di gallerie in una montagna alla ricerca di minerali preziosi: è l’impresa ciclopica dei minatori di Monteneve. Le piantine di queste gallerie sono il tema di questa conferenza.
Messe tutte in fila, le gallerie della miniera di Monteneve coprirebbero la distanza tra Bolzano e Verona. Raggiungono una lunghezza di 150 chilometri e furono scavate nei secoli passati per estrarre vari minerali.Il Museo provinciale Miniere possiede nella sua collezione numerose piantine, alcune delle quali hanno diverse centinaia di anni e sono di grande valore culturale e storico. Negli ultimi anni, diverse di queste sono state restaurate. Ne parla il curatore scientifico del museo, Armin Torggler, in occasione della conferenza online in lingua tedesca "Von Rissen und Schinzügen. Grubenpläne vom Schneeberg in der Sammlung des Landesmuseum Bergbau".
Il rame di Predoi ed i cannoni
Il rame di Predoi e il suo uso nella fabbricazione di cannoni sono il tema della conferenza in lingua tedesca "Von Kupfer und Kanonen".
Nel Medioevo, i cannoni venivano fusi, tra l'altro, in bronzo, una lega composta da rame e stagno. Anche il rame estratto nella miniera di Predoi fu utilizzato per questo scopo. Parla di questo e degli inizi dell’artiglieria pesante in Tirolo lo storico Georg Neuhauser.
Meccanica delle rocce in immagini
Cosa succede alla roccia nel terreno quando vi si costruiscono dighe, gallerie o ponti? È questo il tema della conferenza in lingua tedesca “Felsmechanik – Spannung pur!”.
Le grandi infrastrutture possono essere realizzate solo in interazione diretta con il sottosuolo. Dighe e sbarramenti, strutture di centrali elettriche, gallerie e ponti, miniere di superficie e sotterranee - tutte queste strutture sono sostenute dalla roccia, che mobilita forze e spostamenti. Tutto questo è studiato dalla meccanica delle rocce, che si muove tra la geologia e l’ingegneria civile.Ne parla Thomas Marcher, direttore dell'Istituto per la Meccanica delle rocce e la costruzione di gallerie dell'Università di Tecnologia di Graz, avvalendosi di un ampio materiale fotografico.
La confraternita dei Canopi di Pergine
All’inizio del XVI secolo l’attività mineraria tornò a svilupparsi anche nell’alta valle del Fersina. A quell’epoca risale anche la fondazione, a Pergine, della confraternita che riuniva i lavoratori delle miniere.
Nella conferenza, Emanuele Curzel dell’Università di Trento condurrà le ascoltatrici e gli ascoltatori a scoprire l’interessante mondo delle confraternite dei lavoratori delle miniere. Dopo un’introduzione relativa alla storia delle confraternite in generale, la conferenza verterà in particolare sulla storia della confraternita dei Canopi di Pergine e dunque sulle fonti che permettono di conoscere tale realtà storica, sul suo statuto (datato 1503) e su alcuni aspetti della propria attività nelle epoche successive.
La tematica risulta di particolare interesse e rilevanza, in quanto solo recentemente sono stati scoperti e studiati i documenti storici relativi alla vicenda della confraternita di Pergine.
Il paesaggio minerario in Valle Aurina
Sono moltissime le gallerie dimenticate che attraversano le montagne della Valle Aurina e tanti imbocchi sono ormai sepolti dalla vegetazione dei boschi o per crolli nel corso dei secoli. Ma quando iniziò l'estrazione mineraria in questo territorio? Quali tesori custodivano le montagne? E chi erano le persone, che li cercavano?
L’archeologa Bianca Zerobin e l’archeologo Roman Lamprecht rispondono a queste domande nell’ambito del progetto di ricerca "Paesaggio Minerario Valle Aurina" e nell’omonima conferenza. Zerobin e Lamprecht presentano i risultati delle loro ricerche sul campo nei paesaggi montani della Valle Aurina, nonché reperti e materiale fotografico esclusivo e tracciano un quadro di una vasta area mineraria.
In lingua tedesca
Pubblicazione sul paesaggio minerario in Valle Aurina
Quando iniziò l'estrazione mineraria in Valle Aurina? Cosa si estraeva? E chi era coinvolto?
Lo svela la nuova pubblicazione in lingua tedesca "Bergbaulandschaft Tauferer Ahrntal I - Die Schriftquellen", la prima nell’ambito dell’omonimo progetto di ricerca.Armin Torggler, curatore scientifico del Museo provinciale Miniere, coautore ed editore del libro presenta la pubblicazione e parla della collaborazione con la scienziata Kathrin Geier, della difficile ricerca di tracce negli archivi e di sorprendenti scoperte sull’attività mineraria in Valle Aurina.
In lingua tedesca
L'estrazione del granato
L'almandino è una pietra dura di colore rosso e appartiene al gruppo di minerali dei granati. Nel XIX secolo questa pietra veniva estratta nelle Valli di Tures e Aurina e venduta con il nome di "granato di Boemia". Anche se l'estrazione durò solo 12 anni, le pietre dure di questo giacimento erano note per il loro colore intenso. Divennero elemento imprescindibile nella moda Biedermeier e Liberty e, in alcune regioni alpine, sono ancora oggi una componente molto amata dalla bigiotteria tradizionale. Oggi alcuni toponimi locali, come l'imbocco crollato di Obertrippach in Valle Aurina, ricordano questa fiorente attività mineraria.
L'archeologa Bianca Zerobin mostrerà perché è tanto importante riportare alla luce questa parte ancora sconosciuta della storia e dell'archeologia mineraria delle Valli di Tures e Aurina.
In lingua tedesca.
Miniere di rame preistoriche in Val Venosta
I giacimenti di rame e l’attività mineraria preistorica in Val Venosta sono direttamente responsabili dell'insediamento nella valle. Le scorie di rame sul Monte di Prato dimostrano che lì oltre 3000 anni fa c'era una vivace attività mineraria. La lavorazione del rame diede origine ai primi insediamenti e incentivò relazioni commerciali che andavano dalle zone più a nord dell'Europa centrale al Mediterraneo.
Thomas Koch Waldner, originario di Prato allo Stelvio in Val Venosta e oggi ricercatore presso il Deutsches Bergbaumuseum di Bochum, spiega le correlazioni tra il rame della Val Venosta e la storia degli insediamenti nella valle e presenta i risultati di un ampio progetto di ricerca.
In lingua tedesca.
Residenza dinastica dei conti del Tirolo, il castello ha dato il nome all'intera regione. La sua realizzazione risale alla seconda metà dell'XI secolo. Il percorso museale è incentrato sulla storia del Tirolo dai primordi ai giorni nostri. Nel palazzo meridionale si trovano i due portali romanici, mentre nella cappella del castello, intitolata a San Pancrazio ed edificata su due piani, notevoli pitture murali gotiche. Nella "Torre della memoria" del mastio è possibile ripercorrere la storia dell’Alto Adige nel XX secolo.
18 marzo – 4 giugno 2023
Vedute. Castel Tirolo nell’arte
La mostra tematica del Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano ripercorre le immagini del castello realizzate nel corso della storia.
Il fatto che il castello sia stato raffigurato così spesso è dovuto principalmente alla sua funzione di "santuario nazionale", affermatasi all'inizio del XIX secolo. Innumerevoli artiste ed artisti lo hanno trattato con varie tecniche.
La mostra presenta per la prima volta un’ampia rassegna di queste vedute del castello (dipinti, disegni, acquerelli, stampe, ecc.) che abbracciano un arco temporale di quattro secoli. Fra i temi affrontati ci sono anzitutto le prime rappresentazioni risalenti agli anni intorno al 1600, le vedute di Ferdinand Runk (1764-1834) e la rilevanza attribuita al castello da Andreas Hofer. L’attenzione si sposta quindi sulle artiste e gli artisti stranieri, in prevalenza di area anglofona, sulla disegnatrice di rocche e castelli Johanna von Isser-Großrubatscher (1802-1880) e sul pittore di corte degli Asburgo Eduard Gurk (1801-1841). La veduta del castello acquisì importanza durante il Romanticismo e il periodo Biedermeier. Fino alla fine dell’Ottocento si privilegiò la veduta orientale, che mostrava il castello sulla frattura morenica, distorcendone spesso le proporzioni naturali. Contestualmente alla riproduzione su larga scala di incisioni e litografie, si assistette all’affermarsi delle prime fotografie.
La mostra è stata curata dallo storico dell'arte e scrittore freelance Carl Kraus con la collaborazione del direttore del museo Leo Andergassen e della collaboratrice Dorothea von Miller e presenta inoltre un catalogo con le vedute finora conosciute.
20 aprile al Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum
21 aprile, Museo provinciale di Castel Tirolo
Convegno: Il retablo di Castel Tirolo. Tecnologia applicata all’arte, storia, iconografia
Tema del convegno è l’altare di Castel Tirolo; le due giornate di studi anticipano uno dei momenti culminanti dell’attuale stagione espositiva del museo: la mostra tematica “Devozione e potere. L’altare di Castel Tirolo”. Un’occasione unica per ammirare la grande pala d’altare, analizzata in chiave storica, storico-artistica e tecnologica.
dal 20 maggio al 19 novembre 2023
Arte nel mastio: Arnold Holzknecht
Anche lo scultore gardenese Arnold Holzknecht si avvicina a modo suo allo “scrigno” di Castel Tirolo. La sua mostra nel mastio ha un carattere simbolista.
dal 1° luglio al 19 novembre 2023
Devozione e dominio. L’altare di Castel Tirolo
La mostra presenta l’oggetto più importante dell’inventario del castello: l’altare a portelle che gli Asburgo donarono alla cappella intorno al 1370 come signum politico. Il destino dell’altare, all’inizio del XIX secolo, non fu dei migliori per la cappella; esso, infatti, fu portato a Innsbruck, dov’è tuttora esposto al Ferdinandeum.
Negli ultimi anni è stato interessato da importanti lavori di ricerca e di restauro. In occasione della mostra le portelle dipinte torneranno a Castel Tirolo. I contenuti tematici illustrano l’altare in tutte le sue particolarità, ne spiegano le basi storiche e presentano i risultati delle analisi dei materiali.
Altare a portelle
Il museo presenta alcuni dei suoi contenuti con i seguenti tour virtuali:
360° TORRE DELLA MEMORIA
Cosa successe nel periodo delle Opzioni? Cosa significa l’autonomia per l’Alto Adige e come è organizzata a livello politico? Chi è interessato alla storia dell’Alto Adige/Sudtirolo nel XX secolo, non può perdersi la sua suggestiva presentazione nel mastio. La torre ospita dal 2003 una mostra permanente sulla storia dell’Alto Adige/Sudtirolo nel XX secolo. Dal 2016 è stato rinnovato l’allestimento museale, che spiega i collegamenti storici con l’aiuto di non meno di 400 oggetti.
La “Torre della Memoria” è visitabile anche attraverso un tour virtuale pensato per tutti coloro che vogliono visitare la mostra permanente comodamente da casa o per chi non ha potuto affrontare l’ascesa della torre fino all’ultimo piano. È stato inoltre arricchito da un formato didattico creato ad hoc per il personale insegnante per approfondire alcuni aspetti lavorando in classe con le proprie alunne ed i propri alunni.
360º ICH WOLKENSTEIN
Senza alcun dubbio fu uno tra i personaggi più sfavillanti del tardo medioevo: Oswald von Wolkenstein, un nobile terriero nato nel 1376 o 1377 nella contea del Tirolo che da uomo d’armi e diplomatico al servizio di varie signorie viaggiò attraverso gran parte del mondo allora conosciuto e che grazie ai suoi poliedrici talenti divenne servitore e consigliere di re Sigismondo e perfino cavaliere del Sacro Romano Impero.
Ma questa è soltanto una delle tante sfaccettature dello straordinario curriculum del nobile carrierista rimasto fino alla sua vecchiaia oltremodo combattivo sia con le armi che con le parole e che tra l’altro fu anche giurisconsulto, scabino e pellegrino in Terra Santa.
Se già l’intensa vita del cavaliere errante tirolese morto a Merano il 2 agosto 1445 e sepolto nella collegiata dell’abbazia di Novacella vale ad essere ripercorsa in una mostra temporanea a Castel Tirolo, tanto più va ricordato l’altro suo ruolo, quello di eccelso poeta tedesco, compositore, cantante e musicista, i cui Lieder monòdici e polifonici fanno parte, grazie alla loro individualità ed ampiezza di repertorio, delle testimonianze più significative dell’arte compositoria tedesca della prima metà del Quattrocento.
È il primo poeta tedesco medievale ad averci tramandato la sua copiosa opera in due raccolte di manoscritti corredati da notazioni musicali e dai primissimi autentici ritratti d’autore, così come è pure l’unico poeta del medioevo la cui movimentata biografia risulta quasi interamente ricostruibile grazie alla molteplicità delle testimonianze scritte ed illustrate rimaste conservate.
La mostra di Castel Tirolo interamente dedicata alla vita e all’opera di Oswald von Wolkenstein vuole altresì permettere di dare uno sguardo ad un’epoca in cui i conflitti d’armi e la diplomazia, il servizio a corte e gli intrecci della politica aristocratica, la pratica della giurisdizione e l’onnicomprensivo timor di Dio segnavano la vita della nobiltà.
Situato nell’antica residenza urbana e sede degli uffici amministrativi dell’imperatore Massimiliano I, il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige illustra la storia naturale e paesaggistica dell’Alto Adige, uno dei territori più multiformi d’Europa. Su una superficie espositiva di circa 1.000 mq, il museo consente di scoprire – in una sorta di viaggio nel tempo scandito da plastici, diorami e postazioni sperimentali e multimediali – i momenti più importanti delle origini della terra e della nascita e dello sviluppo dei vari ambienti naturali. Il piano terra ospita regolarmente mostre temporanee.
Il museo offre inoltre diverse visite guidate e conferenze online sul suo canale YouTube.
4 gennaio, ore 16 - 17
Animali e pastori nel presepe
In lingua tedesca
Visita guidata alla collezione di presepi del Palazzo Vescovile di Bressanone con Theresa Bonell del Museo Diocesano dal punto di vista della storia dell'arte e Johanna Platzgummer del Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige dal punto di vista della storia naturale e agricola.
In collaborazione con il Museo Diocesano ed il progetto LIFEstockProtect.
In lingua tedesca
Prenotazione sul sito del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige.
Per le bambine ed i bambini sarà organizzato un programma apposito; prenotazioni sul sito del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige.
Ingresso libero
Tel. 0471 412964
7 gennaio, ore 20 – 8 gennaio, ore 8:30
Una notte al museo
Un’intera notte da trascorrere al museo: prima un’entusiasmante caccia al tesoro, poi i nostri sensi ci aiuteranno a svelare i segreti del mondo marino, infine una favola della buona notte ci aiuterà ad addormentarci ai piedi del grande acquario marino.
Al mattino ci attende una gustosa colazione
Dai 7 ai 11 anni
In italiano e tedesco
35 euro
Prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
11 gennaio, ore 18
Colloquio sulla biodiversità animale (in lingua tedesca): Tierische Biodiversität messen und verstehen mittels molekularer Methoden: der Beginn eines neuen Zeitalters!
In lingua tedesca
Gli animali svolgono un ruolo essenziale in molti ecosistemi e sono importanti per gli esseri umani. Sono infatti una parte importante della nostra dieta, influenzano positivamente la nostra vita come nel caso degli insetti impollinatori e delle specie carismatiche, ma anche negativamente come nel caso dei parassiti o di animali vettori di malattie.
Lo studio della loro diversità, della loro etologia e delle loro interazioni con l'ambiente, sono elementi chiave del rapporto tra uomo e animali. La ricerca sulla biodiversità animale e sul ruolo che essa ha negli ecosistemi, è importante, ad esempio, per sviluppare nuove strategie nella conservazione della natura e nelle pratiche agricole.
Il Colloquio fornirà approfondimenti sullo sviluppo di metodi molecolari per rilevare e studiare la presenza animale a larga scala e la loro interazione con l'ambiente, ad esempio nelle reti alimentari. Verrà inoltre spiegata l'importanza dei risultati ottenuti nella regolazione dei parassiti. Infine, sarà spiegato come queste conoscenze possano essere utilizzate ad esempio in campo commerciale. È iniziata così una nuova era di comprensione ed impiego della biodiversità.
Michael Traugott, professore di Zoologia presso l'Istituto di Zoologia dell'Università di Innsbruck, lavora da 25 anni allo sviluppo e all'utilizzo di metodi molecolari per comprendere meglio gli animali, in particolare nelle loro interazioni con l'ambiente, e per rendere queste conoscenze utili per la gestione sostenibile di specie ed ecosistemi.
L’evento è organizzato dalla Piattaforma Biodiversità dell’Alto Adige.
Ingresso gratuito
Prenotazione sul sito del museo.
Il colloquio è visibile anche online sul canale YouTube del museo.
Tel. 0471 412964
14 gennaio, ore 14:30 – 16:30
Workshop “Cip cip – Buon appetito!”
Fuori fa un freddo pungente e ovunque c’è neve. Per molti uccelli inizia un momento difficile. Una piccola mangiatoia può aiutarli.
Ti mostreremo come preparare il cibo giusto per loro: canederli di grasso e semi, catenelle di noccioline e tanto altro. E con un po’ di fortuna, quest’inverno potrai osservare gli uccelli mangiare sul tuo balcone o nel tuo giardino. Scoprirai inoltre come riconoscerli.
Dai 6 anni
Prenotazioni sul sito del museo (gruppo italiano, gruppo tedesco)
8 euro
Tel. 0471 41296
20 gennaio, ore 19 – 20
Guida “Luci nella notte”
Una speciale guida in orario serale vi permetterà di scoprire cosa accade al museo di notte, quando le porte si chiudono e le luci si spengono, ovvero non solo i segreti degli animali notturni presenti nelle sale, ma anche cos’altro brilla nelle tenebre.
Per famiglie e persone interessate
In lingua italiana
Persone adulte 12 euro, bambine e bambini 8 Euro (6-16 anni)
Prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
24 gennaio, ore 18
I nuovi piccoli mammiferi da compagnia e la loro corretta gestione
I nuovi piccoli mammiferi da compagnia (conigli, roditori, furetti e ricci africani) differiscono molto da cane e gatto a cui siamo abituati. Queste specie stanno prendendo sempre più piede nelle nostre case.
In questa conferenza si parlerà di cosa fare prima di adottare un mammifero da compagnia esotico non convenzionale e come prevenire le patologie gestionali e far vivere al meglio i nostri animali.
Federica Ardizzone è medico veterinario, esperta in medicina degli animali esotici, in particolare in medicina aviare, e allevatrice di pappagalli fin dall’infanzia.
In lingua italiana
Ingresso Libero
Prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
28 gennaio, 14:30 - 16 Uhr
Un libro in valigia – Lettura e laboratorio creativo con l’Ape Tulì
Storie di animali piccoli e piccolissimi che con coraggio sfidano chi è molto più grande!
Bambine e bambini e genitori potranno lasciarsi incantare dalle storie dell’Ape Tulì e poi, sotto la sua guida, divertirsi in un momento di libera creatività ispirato a uno dei libri letti.
L‘ Ape Tulì, Monica Gabbarrini, si dedica alla scrittura di racconti per bambine e bambini e con la sua valigia piena di libri vola di luogo in luogo per leggere storie appassionanti a chi ascolta.
Per bambine e bambini dai 3 ai 6 anni accompagnati da una persona adulta.
In lingua italiana
Partecipare costa 7 euro per le persone adulte e 3 euro per bambine e bambini.
Prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
31 gennaio, 18 Uhr
Dal riconoscimento emotivo all’empatia: le basi della cognizione sociale +++ DISDETTO +++
La cognizione sociale è un dominio cognitivo complesso, che comprende l’insieme dei processi finalizzati ad interpretare le intenzioni e i comportamenti altrui, adattando il nostro di conseguenza. Tali processi includono le capacità di percepire i segnali sociali (ad esempio, attraverso l’espressione del volto), di inferire gli stati mentali altrui e di condividere le loro esperienze affettive.
In questo incontro verranno presentate le principali componenti della cognizione sociale e le loro basi neurali secondo le evidenze più recenti nell’ambito della ricerca.
Alessandra Dodich lavora come ricercatrice presso il Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento. I temi del suo gruppo di ricerca (Cognition and Neurodegeneration group) includono la caratterizzazione dei deficit di cognizione sociale in pazienti colpiti da malattie neurodegenerative.
In lingua italiana
Ingresso libero
Prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
3 febbraio, ore 18 – 20
Workshop „Schizzi di natura“
Una volta al mese il gruppo „Schizzi di Natura – Natur zeichnen“ si ritrova per disegnare elementi della natura: conchiglie, piante, insetti, uccelli e molto altro. Un’occasione di scambio di esperienze e conoscenze, un momento da dedicare al proprio passatempo preferito.
Con Alessia Perseghin, illustratrice scientifica e conduttrice di atelier artistici.
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
La partecipazione è gratuita.
In lingua italiana e tedesca
Tel. 0471 412964
4 febbraio, ore 20 – 5 febbraio, ore 8.30
Una notte al museo
Un’intera notte da trascorrere al museo: prima un’entusiasmante caccia al tesoro, poi i nostri sensi ci aiuteranno a svelare i segreti del mondo marino, infine una favola della buona notte ci aiuterà ad addormentarci ai piedi del grande acquario marino. E al mattino ci attende una gustosa colazione
Dai 7 agli 11 anni
In lingua italiana e tedesca
35 euro
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
8 febbraio, ore 18
Insetti ed i loro microorganismiConferenza in lingua tedesca
I microrganismi svolgono un ruolo importante nell'alimentazione e nelle trasformazioni metaboliche, nonché come parassiti e patogeni di malattie infettive per l'uomo. Anche gli insetti sono associati a una varietà di batteri e funghi con effetti diversi sulla loro biologia e biodiversità. Mentre diversi microrganismi sono essenziali per la loro biologia in quanto mutualisti, numerosi batteri sono parassiti che influenzano gli insetti a proprio favore.
Nella conferenza in lingua tedesca "Insekten und deren Mikroorganismen – Geschichten von Symbiosen mit Dr. Jekyll und Mr. Hyde" Hannes Schuler offre uno sguardo nel mondo nascosto e della corsa evolutiva che avviene nel corpo degli insetti.
Schuler è professore alla Libera Università di Bolzano e studia da molti anni l'evoluzione e l'impatto dei simbionti batterici negli insetti.
Si consiglia la prenotazione online sul sito del museo.
L'ingresso è gratuito.
Il colloquio è visibile anche online sul canale YouTube del museo.
Info: tel 0471 412964
10 febbraio, ore 16 – 18
Workshop „Brividi al museo!“
Pronti a sfidare le vostre paure? O forse ragni, scorpioni e pipistrelli sono i vostri animali preferiti? Al Museo di Scienze Naturali vi aspetta un pomeriggio speciale: storie e curiosità dal mondo degli animali vi faranno accapponare la pelle!
Un’avventura per bambine e bambini con coraggio da vendere dai 8 ai 12 anni.
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
In lingua italiana
8 euro
Tel. 0471 41 29 64
11 febbraio, ore 14:30 – 16:30
Passeggiata sul bordo di un antico vulcano
Percorrere la passeggiata di S. Osvaldo è come risalire il fianco di un’antica caldera. Scopriamo i segni lasciati dall’intensa attività vulcanica, che ha interessato la conca di Bolzano 280 milioni di anni fa.
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
In lingua italiana e tedesca
Luogo d’incontro: Museo di Scienze Naturali
Percorso con barriere architettoniche (gradini)
12 euro persone adulte, 8 euro bambine e bambini (6-16 anni)
Tel. 0471 41 29 64
17 febbraio, ore 18
Rilevamento e tutela degli habitat in Alto Adige
Conferenza in lingua tedesca
La conferenza darà un'idea di come si svolge il rilevamento e la valutazione degli habitat in Alto Adige, commissionati dall'Ufficio Natura della Provincia di Bolzano. Fornirà inoltre informazioni di base sulla protezione degli habitat e sull'attuazione di tale protezione.
Con Ulrike Gamper, impiegata dell'Ufficio Natura della Provincia di Bolzano.
La conferenza si svolge in lingua tedesca e nell'ambito degli incontri del Gruppo di lavoro Flora dell'Alto Adige.
Ingresso libero
Si consiglia la prenotazione online sul sito del museo.
Info: tel. 0471 412964
17 febbraio, ore 19 - 20 Uhr
Luci nella notte
Una speciale guida in orario serale vi permetterà di scoprire cosa accade al museo di notte, quando le porte si chiudono e le luci si spengono. Non solo i segreti degli animali notturni presenti nelle sale, ma anche cos’altro brilla nelle tenebre.
Per famiglie e persone interessate
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
In lingua italiana
Persone adulte 12 euro, bambine e bambini 8 euro (6-16 anni)
Tel. 0471 412964
22 febbraio, ore 18
Datazione in base alle eclissi solariIn lingua tedesca
Le eclissi sono eventi naturali impressionanti. La datazione in base alle eclissi solari ne trae vantaggio. A differenza dei metodi puramente scientifici come la dendrocronologia, il metodo del C14 o il test di termoluminescenza, che richiedono manufatti, questa forma di datazione si basa su testi storici. Da un punto di vista astronomico, occorre tenere conto della rotazione non uniforme della terra e del complesso movimento della luna. Inoltre, bisogna considerare che le eclissi si notano solo in determinate condizioni. Il grado di occultazione e l'altezza del sole giocano un ruolo importante. La ricerca storica deve soppesare la credibilità delle fonti. Nel Medioevo erano gli annalisti e i cronisti dei monasteri a registrare per iscritto le eclissi. A questo proposito si pongono una serie di domande: era possibile prevedere le eclissi solari nel Medioevo? Quali eclissi solari sono state registrate nei monasteri austriaci? Quanto sono vicini nel tempo gli eventi registrati? La datazione in base alle eclissi solari ha senso per la ricerca medievale?
Il relatore Klaus Pührer, nato nel 1971, si è appassionato all'astronomia fin dalla prima infanzia. Nel 1986 ha iniziato a lavorare nel settore della logistica, dal 1998 al 2003, ha studiato storia all'Università di Salisburgo e ha scritto la sua tesi di diploma nel campo della storia antica. Nel 2007 ha completato gli studi di dottorato in filosofia nel campo della storia. Attualmente studia all'Istituto di Astrofisica di Vienna e tiene conferenze sui temi della datazione e della cronologia.
In lingua tedesca
Ingresso libero.
Si consiglia la prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
24 febbraio, ore 20
Delitto al Museo #1
Tra le pareti del museo è stato commesso un atroce delitto. Serviranno tutte le vostre capacità investigative per risolvere il caso: ci saranno sospettati e sospettate da interrogare e indizi da cercare. Chi sta mentendo? Chi dice la verità? E, soprattutto, chi ha commesso l’omicidio?
In lingua tedesca e italiana
Per persone adulte
12 euro
È necessaria la prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
3 marzo, ore 18 – 20
Workshop „Schizzi di natura“
Una volta al mese il gruppo „Schizzi di Natura – Natur zeichnen“ si ritrova per disegnare elementi della natura: conchiglie, piante, insetti, uccelli e molto altro.
Un’occasione di scambio di esperienze e conoscenze, un momento da dedicare al proprio passatempo preferito.
Con Alessia Perseghin, illustratrice scientifica e conduttrice di atelier artistici.
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
La partecipazione è gratuita.
In lingua italiana e tedesca
Tel. 0471 412964
4 marzo, ore 20 – 5 marzo, ore 8:30
Una notte al museo
Un’intera notte da trascorrere al museo: prima un’entusiasmante caccia al tesoro, poi i nostri sensi ci aiuteranno a svelare i segreti del mondo marino, infine una favola della buona notte ci aiuterà ad addormentarci ai piedi del grande acquario marino.Al mattino ci attende una gustosa colazione
Dai 7 ai 11 anni
In italiano e tedesco
35 euro
Prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
8 maro, ore 18
Biodiversità e uso del suolo: Colloquio al Museo di Scienze Naturali
In lingua tedesca
La biodiversità è determinata da molti fattori diversi. In particolare, le diverse forme di utilizzo del territorio sono importanti per stabilire se la biodiversità può svilupparsi in un'area o se viene messa sotto pressione.
Nella conferenza in lingua tedesca "Biodiversität im Spannungsfeld mit der Landnutzung" organizzata dalla Piattaforma Biodiversità Alto Adige Thomas Wilhalm, curatore di botanica presso il Museo di Scienze Naturali, fornirà una panoramica delle forme di utilizzo del territorio che entrano in conflitto con la biodiversità, soprattutto in Alto Adige. Inoltre verranno discusse misure prioritarie per preservare la biodiversità nella sua qualità ed integrità.
L'ingresso è gratuito.
Si consiglia la prenotazione online sul sito del museo.
L’evento è visibile anche online sul canale YouTube del museo.
Info: tel. 0471 412964
10 marzo, ore 16 – 18
Workshop „Brividi al museo!“
Pronti a sfidare le vostre paure? O forse ragni, scorpioni e pipistrelli sono i vostri animali preferiti?
Al Museo di Scienze Naturali vi aspetta un pomeriggio speciale: storie e curiosità dal mondo degli animali vi faranno accapponare la pelle!
Un’avventura per bambine e bambini con coraggio da vendere dai 8 ai 12 anni.
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
In lingua italiana8 euro
Tel. 0471 41 29 64
11 marzo, ore 14:30 – 16:30
Passeggiata sul bordo di un antico vulcano
Percorrere la passeggiata di S. Osvaldo è come risalire il fianco di un’antica caldera. Scopriamo i segni lasciati dall’intensa attività vulcanica, che ha interessato la conca di Bolzano 280 milioni di anni fa.
In lingua italiana e tedesca
Luogo d’incontro: Museo di Scienze Naturali
Percorso con barriere architettoniche (gradini)
12 euro persone adulte, 8 euro bambine e bambini (6-16 anni)
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
tel. 0471 41 29 64
21 marzo, ore 18
Una matrioska in biologia: l’endosimbiosi
Gli endosimbionti sono organismi in grado di instaurare una relazione simbiotica, con reciproco beneficio, con un’altra cellula o organismo, diventando spesso essenziali per l’ospite. Le endosimbiosi microbiche (batteriche e fungine) sono molto diffuse in natura.
Mitocondri e cloroplasti sono l’esempio di come un’endosimbiosi batterica si sia trasformata in una “relazione stabile e duratura” nel corso dell’evoluzione.
I batteri endosimbionti si ritrovano ovunque nel regno degli Eucarioti.
Nel corso della serata scopriremo gli effetti che hanno questi simbionti, dalla nota Wolbachia al fantascientifico Midichloria mitochondri, a livello ecologico, evolutivo e biologico.
L’endosimbiosi è un’interazione complessa, che spesso porta a domande quali: qual è il vantaggio dell’endosimbionte e qual è quello dell’ospite? Gli endosimbionti dei parassiti possono essere trasmessi agli animali? Si possono utilizzare gli endosimbionti per la lotta ai parassiti?
Alessandra Cafiso lavora come ricercatrice all’Università di Milano. Durante i suoi studi si è focalizzata sulle dinamiche d’interazione tra ospite-parassita, parassita-microbiota e microbiota del parassita-ospite vertebrato.
In lingua italiana
Ingresso libero
È consigliata la prenotazione sul sito del museo.
tel. 0471 412964
24 marzo, ore 18
Patagonia: Natura selvaggia, vastità e vento costante: la punta meridionale del continente americano
In lingua tedesca
Nell'ambito di un progetto di ricerca internazionale, Stefan Zerbe si è recato alla "fine del mondo", nella parte argentina della Patagonia. In quanto ecologo del paesaggio interdisciplinare, non si è interessato solo alla diversità del paesaggio, ma anche alla storia degli insediamenti, all'uso del territorio e agli attuali problemi ambientali.
Nella sua conferenza illustrata, racconta le foreste naturali, la steppa quasi infinita e le propaggini meridionali delle Ande. La Patagonia è caratterizzata da paesaggi quasi naturali, ma l'aumento del turismo e i cambiamenti climatici stanno mostrando i loro effetti anche qui.
Stefan Zerbe dell'Università di Bolzano è un ecologo del paesaggio e come tale è coinvolto in numerosi progetti ecologici in tutto il mondo.
In lingua tedesca
Si consiglia la prenotazione sul sito del museo.
Ingresso libero
Tel. 0471 412964
25 marzo, ore 14:30 – 16
Un libro in valigia – Lettura e laboratorio creativo con l’Ape Tulì
Monica Gabbarrini racconterà storie di piccoli e piccolissimi animali che con coraggio sfidano chi è molto più grande.
Bambine e bambini dai 3 ai 6 anni, con i loro genitori potranno lasciarsi incantare dalle storie dell’Ape Tulì e poi, sotto la sua guida, divertirsi in un momento di libera creatività ispirato a uno dei libri letti.
Monica Gabbarrini scrive racconti per bambine e bambini, che presenta insieme alla sua valigia piena di libri.
Partecipare costa 7 euro per le persone adulte e 3 euro per bambine e bambini.
È necessaria la prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
28 marzo, ore 18
Rettili da compagnia: gestione e principali patologie
Draghi barbuti, gechi, serpenti di ogni tipo vivono nelle case degli italiani, spesso però in condizioni non adatte. Questa conferenza presenta le basi per una corretta gestione di questi animali e spiega come riconoscere i principali segni di malattia che possono colpire gli animali a sangue freddo.
Stefano Capodanno è medico veterinario esperto in animali esotici e si occupa di medicina e chirurgia di animali domestici e selvatici. È socio fondatore del gruppo Südtirol Exotic Vets.
In lingua italiana
È consigliata la prenotazione sul sito del museo.
Ingresso libero
Tel. 0471 412964
31 marzo, ore 19 - 20
Guida “Luci nella notte”
Una speciale guida in orario serale vi permetterà di scoprire cosa accade al museo di notte, quando le porte si chiudono e le luci si spengono, ovvero non solo i segreti degli animali notturni presenti nelle sale, ma anche cos’altro brilla nelle tenebre.
Per famiglie e persone interessate
In lingua italiana
Persone adulte 12 euro, bambine e bambini 8 euro (6-16 anni)
Prenotazione sul sito del museo.
Tel. 0471 412964
Dal 1 al 9 aprile
Cerca le uova di Pasqua nel museo
Riuscirete a trovare le uova che il coniglietto di Pasqua ha nascosto nel Museo? Su ognuna di esse troverete un indizio per comporre la parola finale e partecipare all’estrazione di numerosi premi!
Il costo della partecipazione corrisponde a quello dell’ingresso al museo.
Info: tel. 0471 412964
6 aprile, ore 14:30 – 16
Giochiamo con le uova!
Giochiamo insieme per scoprire tante curiosità sulle uova. Poi spazio alla fantasia nella parte creativa del laboratorio dove potrai realizzare un simpatico lavoretto da portare a casa.
In lingua tedesca e italiana
È necessaria la prenotazione sul sito del museo.
Partecipare costa 8 euro.
Info: tel. 0471 412964
14 aprile, ore 18 – 20
Schizzi di natura
Una volta al mese il gruppo si ritrova per disegnare elementi della natura: conchiglie, piante, insetti, uccelli e molto altro. Un’occasione di scambio di esperienze e conoscenze, un momento da dedicare al proprio passatempo preferito.
Con Alessia Perseghin, illustratrice scientifica e conduttrice di atelier artistici.
In lingua italiana e tedesca
La partecipazione è gratuita
È necessaria la prenotazione sul sito del museo.
Info: tel 0471 412964
15 aprile, ore 14:30 – 16:30
Passeggiata sul bordo di un antico vulcano
Percorrere la passeggiata di S. Osvaldo è come risalire il fianco di un’antica caldera. Scopriamo i segni lasciati dall’intensa attività vulcanica, che ha interessato la conca di Bolzano 280 milioni di anni fa.
In lingua italiana e tedesca
Luogo d’incontro: Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige.
Percorso con barriere architettoniche (gradini)
La partecipazione costa 12 euro per persone adulte e 8 euro per bambine e bambini (6-16 anni)
È necessaria la prenotazione sul sito del museo.
Info: tel. 0471 412964
19 aprile, ore 18
Dal relativismo all’attivismo: un paleontologo incontra l’Antropocene
Tempo, crisi, innovazione sono temi chiave nell’analisi paleontologica così come nella comprensione della grande trasformazione in atto: l’Antropocene. A cavallo tra scienze naturali e sociali il seminario invita ad un confronto sulla necessità di sviluppare nuove narrazioni rispetto al posto dell’umanità sul pianeta Terra. Anche partendo dai fossili.
Massimo Bernardi si occupa di ricerca e divulgazione su tematiche ambientali, museologiche e di valorizzazione del patrimonio culturale.
In lingua italiana
Ingresso libero
È consigliata la prenotazione online sul sito del museo.
Info: tel. 0471 412964
21 aprile, ore 18
I parchi nazionali del Sudafrica: un'esperienza per gli occhi e per il cuore
Conferenza in lingua tedesca
Un resoconto di un'esperienza speciale: il relatore ci presenta con immagini impressionanti la natura dei parchi nazionali sudafricani, in particolare il Parco Nazionale Tsitsikamma con la sua foresta pluviale tropicale e il Parco Nazionale Kruger con la sua abbondanza di elefanti, leoni, rinoceronti, zebre, antilopi, giraffe e leopardi che vivono in libertà. Altre regioni protette in modo esemplare, con un'ampia varietà di paesaggi e tesori naturali, completano il quadro di un paese i cui tesori naturali sono noti alle autorità statali e costituiscono una grande preoccupazione per la conservazione.
Reinhard Bachmann è un insegnante in pensione e membro del gruppo di lavoro Flora dell'Alto Adige.
In lingua tedesca
Ingresso libero
Si consiglia la prenotazione online sul sito del museo.
Info: tel. 0471 412964
28 aprile, ore 20 – 21
Luci nella notte
Una speciale guida in orario serale vi permetterá di scoprire cosa accade al Museo di notte, quando le porte si chiudono e le luci si spengono. Non solo i segreti degli animali notturni presenti nelle sale, ma anche cos’altro brilla nelle tenebre.
Per famiglie e persone interessate
In lingua italiana
La partecipazione costa 12 euro per persone adulte e 8 euro per bambine e bambini (6-16 anni)
È necessaria la prenotazione sul sito del museo. https://app.no-q.info/naturmuseum-sudtirol/calendar#/event/242995
Tel. 0471 412964
5 maggio, ore 20
Indagine al museo #2
Un nuovo caso da risolvere per le investigatrici e gli investigatori del Museo di Scienze Naturali: qualcuno si è divertito a confondere le acque. Riuscirete a trovare tutti gli indizi per svelare il mistero?
Un’indagine serale attraverso le sale del museo tra interrogatori, provette, bugie e verità non dette.
Per persone adulte
In lingua tedesca e italiana
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
12 euro
Info: tel. 0471 412964
13 maggio, ore 14:30 – 16:30
Passeggiata sul bordo di un antico vulcano
Percorrere la passeggiata di S. Osvaldo è come risalire il fianco di un’antica caldera. Scopriamo i segni lasciati dall’intensa attività vulcanica, che ha interessato la conca di Bolzano 280 milioni di anni fa.
In lingua tedesca e italiana
Luogo d’incontro: Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige
Percorso con barriere architettoniche (gradini)
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
12 euro persone adulte, 8 euro bambine e bambini (6-16 anni)
Info: Tel. 0471 41 29 64
19 maggio, ore 20
Delitto al museo #1
Tra le pareti del museo é stato commesso un atroce delitto. Serviranno tutte le vostre capacità investigative per risolvere il caso: ci saranno sospettati da interrogare e indizi da cercare. Chi sta mentendo? Chi dice la verità? E, soprattutto, chi è l’assassino?
In lingua tedesca e italiana
Per persone adulte
12 euro
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
Info: tel. 0471 412964
19 maggio, ore 18
Lapponia - una primavera nel nord
Conferenza in lingua tedesca
Impressioni di un vasto e vario paesaggio naturale nel nord della Svezia, della Norvegia e della Finlandia, che Sepp Hackhofer ha esplorato fotograficamente insieme all'amico Hugo Wassermann nella primavera del 2022.
Josef Hackhofer è un gestore di aree protette in pensione, appassionato di fotografia naturalistica e membro fondatore dell'associazione "Strix Fotonaturalisti Alto Adige".
In lingua tedesca
Ingresso libero
Si consiglia la prenotazione sul sito del museo.
Info: Tel. 0471 412964
26 maggio, ore 20 - 21 Uhr
Luci nella notte
Una speciale guida in orario serale vi permetterà di scoprire cosa accade al museo di notte, quando le porte si chiudono e le luci si spengono.
Non solo i segreti degli animali notturni presenti nelle sale, ma anche cos’altro brilla nelle tenebre.
Per famiglie e persone interessate
È necessaria la prenotazione online sul sito del museo.
In lingua italiana
Persone adulte 12 euro, bambine e bambini 8 euro (6-16 anni)
Tel. 0471 412964
6 giugno, ore 18.00
Cold case della storia della terra
Conferenza in lingua tedesca
Il Tridentinosaurus antiquus fu ritrovato nell'estate del 1931 sull'altopiano di Piné (Trentino). Molto è rimasto inspiegato sul rettile più antico d'Italia... fino ad oggi.
I moderni metodi di analisi forniscono nuovi indizi che riscrivono la storia del dinosauro. Le sorprendenti scoperte raccontano il passato vulcanico dell'Italia settentrionale e rivelano che alcune "prove" della vittima possono essere fuorvianti.
Steffen Trümper è geologo presso il Museum für Naturkunde Chemnitz e si occupa di ricerche sul fenomeno della fossilizzazione.
In lingua tedesca
Ingresso gratuito
Si consiglia la prenotazione online sul sito del museo.
Info: Tel. 0471 412964
Il Museo degli usi e costumi di Teodone illustra la vita della società rurale in epoca preindustriale, dal nobile al contadino fino al bracciante. Al centro si trova la residenza barocca Maggior am Hof (costruita alla fine del XVII secolo) con le sale padronali e le collezioni etnografiche. Nell’area all’aperto di oltre tre ettari, i masi contadini originali, le officine degli artigiani, gli orti agricoli e gli animali domestici raccontano la vita quotidiana di una volta.
Sopra la località di Mareta si erge il castello di Wolfsthurn, che dal 1996 ospita il museo della caccia e della pesca. L’area espositiva si sviluppa su tre piani. Oltre ad affrontare il tema della caccia e della pesca da un punto di vista storico-culturale, il percorso espositivo si dipana attraverso le sfarzose sale del castello, conservate allo stato originario, illustrando particolari della vita della nobiltà nei secoli XVIII e XIX. Le attività di didattica museale si svolgono nelle cantine del castello. Un sentiero tematico dedicato al bosco e all’acqua si snoda per circa 1 km dal paese al castello.
17 giugno – 15 novembre 2023
Mostra “Di signori e capigliature"
Storia delle acconciature del XVIII e XIX secolo
Una galleria di ritratti dei signori von Sternbach narra due secoli di storia delle acconciature, arricchita da notizie biografiche sui proprietari di Castel Wolfsthurn.
Il Museo provinciale del vino si trova nel centro di Caldaro, in quello che fu l’edificio amministrativo della signoria Caldaro-Laimburg. Il museo offre uno sguardo sulla storia della viticoltura in Alto Adige: dagli attrezzi storici che accompagnavano l’annata lavorativa del viticoltore, fino alle rappresentazioni religiose che illustrano il rapporto tra vino e religione. Nel piccolo vigneto del museo si coltivano oltre 30 vitigni diversi le cui uve si possono assaggiare in autunno.
Con la sua imponente struttura e il labirinto di stanze, corridoi e scale, il Forte di Fortezza è considerato una delle più interessanti fortificazioni dell’area alpina e un capolavoro dell’architettura bellica austriaca. Edificato tra il 1833 e il 1838, ha vissuto alterne vicende, finché nel 2008 non è stato aperto al pubblico. Da allora ospita mostre d’arte e di architettura di portata regionale e internazionale e diverse manifestazioni. La mostra permanente "Cattedrale nel deserto" offre sguardi nella realizzazione del Forte e negli effetti che questa ha avuto sulla zona circostante.
Al suo areale appartiene anche il Bunker n. 3, che si nasconde sotto un fitto strato di vegetazione in un tratto di bosco sul suo perimetro orientale e si può visitare su prenotazione.
1° marzo
Giornata per le scuole
Cosa mangiavano i soldati nel Forte di Fortezza? C'è davvero un tesoro nascosto tra le sue mura? E quanti metri di dislivello vengono superati per raggiungere il Forte alto?
Alunne ed alunni dalla seconda classe della scuola primaria alla terza classe della scuola secondaria di primo grado che vogliono scoprire questi e altri segreti possono partecipare alla giornata "La scuola guarda i musei" ed immergersi virtualmente nel labirinto del forte o visitarlo di persona.
Per scoprirne i segreti sono stati realizzati quattro video, uno sui forni, in cui ogni giorno venivano cotti fino a 260 kg di pane, uno sulla galleria dell'oro, su cui esistono innumerevoli leggende e storie, uno sulla lunga scala sotterranea, che con i suoi 452 scalini porta al Forte alto ed uno sul vicino bunker n. 3.
Dopo la visione dei video c'è la possibilità di condividere impressioni e porre domande in una live chat.
Inoltre, chi lo desidera può esplorare la fortezza con una visita guidata.
Su richiesta, vengono organizzati anche programmi di mediazione per classi scolastiche.
È necessaria la prenotazione scrivendo all’indirizzo patrick.moser@franzensfeste.info.
La partecipazione è gratuita.
Bunkerizzato. Bunker in Alto Adige
La nuova mostra permanente sui bunker in Alto Adige si concentra sul Vallo Alpino, costruito negli anni 1930-1940: Attraversava tutto l'arco alpino e contava oltre 300 bunker solo in Alto Adige, cinque dei quali si trovano a Fortezza (il bunker n. 3, che appartiene al Forte di Fortezza, può essere visitato con una visita guidata prenotata). Il Vallo Alpino non fu mai completato. Tuttavia, alcuni dei bunker sono stati riattivati durante la guerra fredda e ampliati in caso di invasione dall'est.
La mostra mira a far luce sulle strutture difensive nascoste, sui loro retroscena storici e politici, così come sui requisiti tecnici per la costruzione dei bunker, e a sottolineare il valore della coesistenza pacifica.
Dopo la presentazione della mostra con Arno Kompatscher, Presidente della Provincia e Assessore ai musei, Massimo Bessone, Assessore all’Edilizia, al Libro fondiario, al Catasto e al Patrimonio, Thomas Klapfer, Sindaco di Fortezza e presidente dell‘Associazione Oppidum e Angelika Fleckinger, Direttrice dell'Azienda Musei provinciali segono una performance dell'artista e scrittore Matthias Schönweger ed una visita guidata alla mostra con Esther Erlacher, coordinatrice del Forte di Fortezza, Anita Rossi, moderatrice, curatrice e giornalista, Antonio Russo del team di mediazione del Forte di Fortezza e Karl Pircher, la cui ditta Walking Chair ha realizzato il design della mostra.
Per partecipare all'inaugurazione, si prega di compila questo modulo di iscrizione e di spedirlo entro il 23 maggio all'indirizzo info@franzensfeste.info.
Mostra online
LOCKOUT
Durante il secondo lockdown, che ha costretto nuovamente i musei a chiudere, la mostra LOCKOUT è andata online. Le opere dei quasi 50 artiste ed artisti, che mostrano la loro personalissima prospettiva sul lockdown, possono essere vissute virtualmente.
Completano il quadro le interviste del curatore Heinrich Schwazer pubblicate nella Galleria Corona del quotidiano “Die Neue Südtiroler Tageszeitung”.
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dal 2012
La Cattedrale nel deserto
Prima di addentrarsi nella struttura labirintica, c’è la possibilità di informarsi sulla storia della Cattedrale nel deserto, dalla sua realizzazione fino ad oggi, raccontata in sette casematte attraverso racconti e aneddoti, in particolare sulla realizzazione di questa gigantesca struttura e degli effetti che questa ha avuto sulla zona circostante. Tramite diverse postazioni interattive sarà possibile scegliere oltre alla storia del Forte, anche la storia del traffico nel territorio e dell’oro che una volta era custodito in questa fortezza. Dopo il percorso attraverso la storia, nell’ultima sala della mostra, i visitatori arriveranno ai giorni nostri, dove il ruolo e la funzione attuale del Forte verranno illustrati in una presentazione multimediale. La mostra è pensata per grandi e piccini poiché racconta l’affascinante storia del Forte e fornisce le informazioni di contorno in modo interattivo e diversificato.
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Installazioni d’arte
Nell’intera area del Forte si trovano distribuite le installazioni artistiche di Julia Bornefeld, Peter Fellin, Manfred Alois Mayr, Roberto Bosisio e Lois & Franziska Weinberger che oggi fanno parte del concetto espositivo del Forte. Le opere sono state acquisite alla conclusione della mostra interregionale 2009 Labirinto::Libertà.
dal 2015
BBT-Infopoint
Il BBT Infopoint è già stato aperto nel paese di Fortezza nel novembre 2007. Con il trasferimento al forte di Fortezza, la mostra esistente è stata ampliata e inaugurata alla fine dell'autunno 2015 come nuova mostra permanente sulla costruzione della galleria di base del Brennero.
Su quasi 200 m² di spazio espositivo, nelle suggestive sale storiche della fortezza, la presentazione del progetto BBT si svolge nella sua affascinante versatilità tecnica. I punti salienti sono le corse interattive con scanner all'interno del tunnel e l'esperienza multimediale della guida in galleria.
Ulteriori informazioni sul sito del Infopoint BBT
Il Museum Ladin è costituito dalla sede centrale, il Museum Ladin Ciastel de Tor di San Martino in Badia, e da una sede distaccata, il Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano.
Museum Ladin Ciastel de Tor
Ciastel de Tor, famoso per la sua caratteristica torre e nel XIII secolo sede del giudizio “Thurn an der Gader”, è luogo di riferimento della cultura degli oltre 30.000 ladini, uniti nella loro identità da due elementi essenziali: la lingua derivata dal latino volgare e lo straordinario paesaggio montuoso delle Dolomiti. Dal 2001 il Ciastel ospita il Museo provinciale ladino. Esso fornisce preziose informazioni sulla geologia, archeologia, storia, lingua, sul turismo e artigianato artistico delle cinque valli ladine.
Museum Ladin Ursus ladinicus
Il museo è dedicato all’orso preistorico delle caverne di 40.000 anni fa e alla geologia delle Dolomiti. Illustrano gli aspetti dell’”Ursus ladinicus” e del suo habitat numerosi reperti originali – ossa, denti, crani – e installazioni video. Nel piano interrato si trova la ricostruzione della grotta delle Conturines, luogo di ritrovamento dell’Ursus ladinicus, con una ricostruzione dell’orso delle caverne in letargo e dell’orso bruno M12 (Mico).
Il museo offre tour virtuali delle sue due strutture, realizzati appositamente per scolaresche, ed un tour virtuale della seguente mostra temporanea:
Dépôt. E luce fu!
La mostra espone opere provenienti dalla collezione del museo: dipinti, disegni e sculture di 19 artisti e di un‘artista delle valli ladine, che hanno vissuto tra il 17° secolo ed oggi. La mostra rende accessibili e visibili opere normalmente conservate nel deposito del museo e, grazie alle biografie dei loro autori, pone gli artisti sotto una nuova luce. Le opere sono esposte in due stanze: la prima si concentra sulla figura umana e sul corpo, mentre la seconda è dedicata alla natura e all'architettura. Le opere sono sistemate lungo le pareti come finestre ideali attraverso le quali nella pinacoteca entrano scorci di natura.
Sono esposte le opere di Jacob Zanusi (1679-1742), Dominik Vinatzer (1666-1733), Domëne Moling (1691-1761), Dominik Mahlknecht (1793-1876), Franz Tavella (1844-1931), Josef Moroder Lusenberg (1846-1939), August Pezzei il Vecchio (1847-1915), Franz Angel Rottonara (1848-1938), Antonio Colli (1870-1950), Franz Josef Noflaner (1904-1989), Mili Schmalzl (1912-2006), Peter Demetz (1913-1977), Angel Morlang (1918-2005), Lois Irsara (1923-2014), David Moroder (1931-1997), Josef Kostner (1933-2017), Otto Irsara (1933-2004), Bruno Vallazza (1935-2016), Aldo Canins (1944-2019) e Martin Demetz (1930-2007).
Nuove sezioni sulla scuola e sulla letteratura ladina
Dal giugno 2021, al Museum Ladin Ciastel de Tor ci sono due nuove sezioni della mostra permanente sulla scuola e la letteratura ladina.
La sezione dedicata alla scuola nelle valli ladine si concentra sulle varie fasi del sistema scolastico delle valli ladine a partire dall'epoca della monarchia austro-ungarica, durante il XX secolo con le due Guerre mondiali e dall'introduzione del modello di scuola paritaria.
Nella sezione dedicata alla letteratura ladina sono presentate le biografie delle scrittrici e degli scrittori più importanti e parti delle loro opere. Le autrici e gli autori provengono dalle cinque valli ladine. I testi sono stati scritti dalla scrittrice Rut Bernardi.
Per partecipare alle visite guidate al museo, è necessaria prenotarsi al numero 0471 301621, oppure scrivere a museum@eccel.kreuzer.it.
https://www.eccel-kreuzer.it/de
Collezione
Da Ala a Kufstein – Dal 1900 ad oggi
La base di questo museo è l'importante collezione d'arte della famiglia Eccel Kreuzer. Si compone di circa 1.500 opere d'arte moderne e contemporanee di oltre 300 artiste ed artisti dell'Euregio (Alto Adige, Tirolo, Trentino).
Josef Kreuzer era uno di quei collezionisti, che vedono la loro passione anche come una missione sociale. Iniziò la sua collezione insieme alla moglie e appassionata d'arte, Eva-Maria Eccel. Suo padre fu un mecenate d'arte, che aveva allestito una piccola galleria nella casa sotto i portici. Eva-Maria Eccel studiò storia dell'arte e, con il suo libro "Aufbruch", creò un classico sul modernismo tirolese. Josef Kreuzer era convinto che la sua collezione debba essere resa disponibile al pubblico, in quanto collegamento importante nel panorama museale dell'Alto Adige. Purtroppo, non è stato in grado di realizzare il proprio progetto e diede in eredità la sua collezione alla Provincia Autonoma di Bolzano nel 2017, insieme alla casa sotto i portici in cui è ospitata. Il museo è gestito dall' Azienda Musei Provinciali.
Mostre temporanee
Al pianoterreno della casa museo, più volte all'anno, vengono esposte mostre temporanee, che hanno un legame con le artiste e gli artisti della collezione
18 febbraio – 15 settembre, tutti i giorni tranne di lunedì, dalle ore 10 alle 18
Grand Tour. Un viaggio nella pittura di paesaggio
La collezione Eccel Kreuzer comprende oltre 1.500 opere di più di 300 artisti ed artiste provenienti da Alto Adige, Tirolo e Trentino. Sara Alberti ed Eleonora Klauser Soldà ne hanno selezionate 36 per la mostra temporanea "Grand Tour. Un viaggio nella pittura di paesaggio".
"Questi dipinti di paesaggio sono stati realizzati da 28 artisti ed artiste dell'Euregio diventati protagonisti di una nuova e innovativa forma di pittura nel XX secolo", spiegano le due curatrici e collaboratrici del museo. Colore puro e forme sempre più astratte, allora, stavano alla base di molte rappresentazioni di paesaggi locali. Una modernità che pervade le opere, rendendole originali e di immediato interesse.
I dipinti esposti mostrano paesaggi naturali, paesaggi urbani dell'Alto Adige, ma anche di Venezia e Roma, nonché paesaggi naturali misti ad urbani in cui è possibile vedere sia la natura intesa come paesaggio naturale non contaminato dall’uomo, sia la natura in cui compaiono architetture, ovvero un paesaggio antropizzato. Sono presenti sia opere figurative che astratte e alcuni quadri mostrano luoghi chiaramente riconoscibili, come la passeggiata del Talvera o via Argentieri a Bolzano con la facciata del Museo Eccel Kreuzer.
L'ingresso costa 4 euro.
Gli artisti e le artiste
Adolf Vallazza, Albert Mellauner, Rudolf Bellenzier, Anton Frühauf, Karl Plattner, Josef Schwarz, Luis Stefan Stecher, Karin Welponer, Ernesto Giuliano Armani, Gotthard Bonell, Chryseldis Hofer-Mitterer, Max von Esterle, Orazio Gaigher, Heiner Gschwendt, Josef Mahlknecht, Artur Nikodem, Elmar Peintner, Camillo Rasmo, Max Sparer, Hans Staffler, Oddone Tomasi, Hans Weber-Tyrol, Roberto Marcello (Iras) Baldessari, Emanuel Fohn, Christian Hess, Rudolf Stolz, Richard Wolff e Robert Zinner.
Visite guidate "Immersion(e)... in una sala del Museo Eccel Kreuzer"
Per rimanere aggiornati sulle future visite guidate immersive ed altri eventi consultare la pagina dedicata sul sito del Museo Eccel Kreuzer.
27 gennaio, ore 17:30
Peter Fellin
Le visite guidate a tema intitolate "Immersion(e)... in una sala del Museo Eccel Kreuzer" con Eleonora Klauser Soldá sono dedicate ciascuna a una diversa sala della casa museo tra i Portici e via Argentieri di Bolzano e alle opere in essa esposte.
La prima visita guidata di quest’anno si tiene nella sala delle opere del pittore altoatesino Peter Fellin (1920 – 1999).
Avrà la durata di 30 minuti e si svolge in lingua italiana e tedesca.
La partecipazione costa quattro euro.
È necessaria la prenotazione chiamando il numero 0471 326333 oppure mandando una mail a museum@eccel-kreuzer.it.
24 febbraio, ore 17:30
Max Spielmann
Questa visita guidata immersiva con Sara Alberti della durata di 30 minuti circa si tiene nell'ambito della nuova mostra temporanea “Grand Tour – Un viaggio nella pittura di paesaggio” e permetterà di conoscere l'opera artistica di Max Spielmann, visibile ai piani superiori della mostra permanente. Disegni, dipinti ma anche sculture, fanno parte della vasta collezione del museo. Essi riguardano l'attività artistica di Max Spielmann.
È necessaria la prenotazione telefonica al numero 326333 oppure mandando una mail a museum@eccel-kreuzer.it.
Il costo della visita guidata è di quattro euro a persona.
3 marzo, ore 17:30
Luis Stefan Stecher
Questa visita immersiva ha come protagonista l’artista surrealista Luis Stefan Stecher.
Avrà la durata di 30 minuti e si svolge in lingua italiana e tedesca.
La partecipazione costa quattro euro.
È necessaria la prenotazione chiamando il numero 326333 oppure mandando una mail a museum@eccel-kreuzer.it.
La casa
La casa sotto i portici fu menzionata per la prima volta per iscritto all'inizio del XIII secolo come proprietà del mercante Adalbert Pigler. Si tratta di una tipica casa patrizia sotto i portici di Bolzano, che ha ottenuto la sua forma allungata stretta a causa dello spazio limitato. La larghezza misura solo tre finestre, ma si estende dai Portici a via Argentieri.
L'immediata vicinanza all'edificio mercantile ne ha fatto una casa in una posizione ricercata. Ha una struttura interna caratteristica e funzionale con tre atri, diversi corridoi di accesso, un layout irregolare dei piani con differenze di livello tra il lato dei Portici e il lato della via Argentieri. La facciata di via Argentieri ha una scala esterna, il cui parapetto può essere una spolia della chiesa di Sant'Andrea locata alla piazza di Grano.
Dopo diversi cambi di proprietà, Maria Eccel, nata Schaller, acquistò la casa nel 1933. Nel 1950 passò a Friedrich Eccel, che ci inserì un negozio di arredamento. Di conseguenza, l'edificio e stato ampiamente restaurato. Nel 1984/5 ulteriori lavori di ristrutturazione sono stati effettuati secondo i piani del noto architetto altoatesino Othmar Barth. Eva-Maria, figlia di Friedrich Eccel, insieme al marito Josef Kreuzer, rilevò e gestì l'attività di arredamento Fr. Eccel fino alla sua chiusura nel 2005.